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Da Papa Francesco nel centesimo anno della nascita del Beato Luigi Novarese. Testimonianze. (Diocesi di Cesena)
IN UDIENZA DAL PAPA CVS CESENA
“17 maggio ore 12 udienza del Papa al Cvs. Stiamo organizzando, vieni?” Parte cosi la mia avventura per Roma. Un dono inaspettato che arriva con l’invito di Liviana, la possibilità di vivere un’esperienza forte di condivisione e di incontrare il Papa con i silenziosi operai della croce e il centro volontari della sofferenza. Si viaggia verso Roma il giorno prima. L’UDIENZA ERA ATTESA PER L’AUTUNNO e l’improvvisa notizia dell’udienza privata ha fatto smuovere l’Associazione. siamo 96, 3 diaconi, in 2 pullman di cui uno attrezzato per disabili, con un’organizzazione straordinaria, ogni partecipante può contare sull’aiuto di qualcuno. Francesca tiene le redini del gruppo, Nicoletta “pennella” la storia del beato Novarese di cui ricorre il centenario della nascita, a Casale Monferrato. Il sacerdote piemontese, dal secondo Dopoguerra in avanti e dopo essere guarito da ragazzo da una grave patologia, ha la grande intuizione di mettere insieme sani e ammalati all’interno di una stessa realtà di fede e di mutua solidarietà. E sono in 5.300 in sala nervi per ricordarlo e per fare festa con Papa Francesco. ALLOGGIATI PER LA NOTTE A Riano, 17 km da Roma , arriviamo prestissimo in piazza San Pietro, i cancelli si aprono e i malati in carrozzina vengono accompagnati nelle prime file. C’è tanta attesa, ognuno ha un dono o un pensiero da rivolgere al papa. Si confida nella possibilità di toccarlo e rivolgergli una parola. Cresce l’entusiasmo. Eccolo! Entra direttamente sul palco e succede una cosa che nessuno forse immaginava. Papa Francesco legge il saluto con un filo di voce, da’ la benedizione e esce dalla sala abbastanza velocemente salutando “solamente” i malati che sono nel corridoio centrale. Rimaniamo un po’ increduli. Don Andrea ci rassicura, il Papa non stava bene e ha scelto di incontrare solo il CVS, seppur per poco tempo rispetto a quanto programmato. Il don ci apre le porte di San Pietro per una visita alle tombe dei due nuovi santi, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. E’ un’altra grazia da accogliere in questa due giorni romana. Ci avviamo per il ritorno in pullman e scopriamo la ricchezza di un’esperienza. Vedi i volti felici di Ludovico, 26 anni (veniva a Roma per la prima volta) e Claudia che hanno potuto salutare da vicino il papa (“un sogno che si è realizzato). Chiedo ad Arianna di dirmi qualcosa sull’esperienza, mi guarda pensierosa e mi dice “mi chiedo come mai il Papa oggi non stava bene.. Non è per caso che dobbiamo far tesoro di questa sua debolezza, del fatto che forse oggi il Papa ha condiviso con noi un po’ della nostra sofferenza?”. Penso sia andata proprio cosi, ha ragione Francesco che nel Suo saluto ci ha detto: “Gesù ci insegna a vivere il dolore mettendo l’amore di Dio e del prossimo anche nella sofferenza: e l’amore trasforma ogni cosa ”. Al ritorno ancora letture sulla vita del beato, omelie del Papa e invito a tutti agli esercizi spirituali a Re. La Madonna ci aspetta!!!!!
William Casanova