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“Una bella domenica”
Il CVS della Diocesi di Mantova inaugura l’anno associativo in vista della beatificazione del fondatore Mons. Luigi Novarese.
<<Tutte le domeniche sono belle>> dice il Vescovo Egidio cominciando la sua omelia, <<ma questa lo è in modo particolare>> aggiunge. Si esprime così mentre guarda felice la numerosa assemblea convenuta alle Capannelle di Ceresara per l’annuale Giornata di preghiera. Il Centro Volontari della Sofferenza di Mantova, con il suo assistente, inizia così l’anno associativo, anno straordinario che porta, nel prossimo maggio, alla beatificazione del fondatore Mons. Luigi Novarese.
<<L’ho conosciuto di persona quando ero segretario generale della CEI>>, dice il Vescovo; <<da subito abbiamo tutti apprezzato le sue eccellenti doti di umanità e di carità.>>
“Beatrice” ha calmato con una brezza leggera l’afa di una intera estate e ha fatto danzare qualche foglia degli alti pioppi: i pilastri della grande cattedrale all’aperto che, in tema di disastri sismici, è ancora uno degli ambienti più sicuri. I numerosi convenuti qui hanno pregato, cantato, riflettuto…
Al momento dell’offertorio, oltre al pane e al vino, si è offerta all’altare una somma di danaro, quest’anno in via eccezionale, non per i poveri ma per la piccola comunità di Villa Cappella rimasta senza chiesa per via del terremoto. “I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me”, ci ricordano gli evangelisti… Non avere il luogo dove celebrare ci impedisce di fare festa con lo Sposo come si vorrebbe.
L’assemblea convenuta alle Capannelle ascolta anche il silenzio con il sottofondo del vento che suona tra i rami delle piante.
Il gruppo si è riunito giovedì e venerdì per la celebrazione dell’Eucaristia; sabato sera introducono la festa vera e propria la fiaccolata ed una riflessione: sul maxi schermo si vedono le immagini della monumentale Via Crucis di Lourdes e un Sacerdote le commenta.
Domenica mattina il gruppo, allargato a civuessini di altre diocesi, si ritrova alle 10.30 per la meditazione fondante la giornata e l’anno associativo. Come sempre si anticipa il tema della Settimana della Chiesa mantovana: quest’anno“Vide una grande folla e si commosse per loro”.
Dopo la meditazione, a piccoli gruppi, si ascoltano le testimonianze delle ragazze della comunità Shalom: con esperienze toccanti raccontano di come hanno sentito la commozione di Gesù per loro e sono riuscite ad intraprendere un cammino di redenzione dalla droga e da altri disagi.
Al pranzo, degno delle grandi feste, segue di nuovo la Via Crucis con le riflessioni di Mons. Novarese; quindi la solenne concelebrazione con l’amministrazione del Sacramento dell’Unzione dei malati.
Tra la folla tanti ammalati, i soliti e nuovi; tanti affezionati al piccolo e povero Oratorio delle Capannelle, venuti anche solo per confessarsi…
Ci si domanda come possa reggere, dopo quasi cinquant’anni, questa giornata di preghiera, senza media, senza pubblicità, con niente da comperare e nulla da vedere.
<<Ne sono affezionato>> ha detto più volte il Vescovo Egidio.
Tra tutti il sottoscritti è uno dei tanti che non si è perso nemmeno un’edizione; eppure riesce ancora a trovare motivi di commozione. Per esempio quando il Parroco, Don Giovanni Parise, al momento della consacrazione ricorda chi è passato all’altra vita ed ora ci accompagna dal cielo: mio nonno Enrico, i sacerdoti assistenti del gruppo (da Don Giuseppe Vincenzi a don Giuseppe Ferrari), ai Vescovi più volte alle Capannelle (Mons. Carlo Ferrari e Mons. Giovanni Volta), a tutti fratelli ammalati. Non sono riuscito a trattenere le lacrime quando il Vescovo Egidio si è preso un pezzo del pane dell’amicizia, destinato ai piccoli, e ha ricordato quando due anni fa glielo aveva consegnato il carissimo Don Adriano Avanzi: il Vescovo, infatti, arrivato di sorpresa alle Capannelle, si era messo in fila con i bambini.
Capannelle è la cattedrale con la cupola più alta del mondo: come si farebbe, altrimenti a comprendere nella concelebrazione tutti quelli che vi prendono parte dal cielo?
Che siano stati loro ad accendere il climatizzatore per dare al pomeriggio di festa un clima primaverile? Penso di sì. Non sono d’accordo con il Vescovo Egidio: ha detto di essere stato lui ad organizzare il clima.
Don Valerio Antonioli
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