Convegno a Pescara su "Di fronte al dolore quale guarigione"
- 13 anni fa
- Il Convegno è stato organizzato dall’Arcidiocesi Metropolitana di Pescara – Penne, dall’Ufficio Diocesano per la Pastorale della Salute... [leggi altro]
Incontro del CVS – Regione Sardegna
Nei giorni dal 15 al 17 di novembre si sono realizzati in Sardegna tre incontri per il CVS locale.
Sabato 15, ad Oristano, nella parrocchia di Santo Efisio, si è realizzato un incontro di Scuola Associativa di base, presentando il Fondatore del CVS mons. Novarese, la sua esperienza, la sua intuizione carismatica accompagnata e verificata dai vari messaggi papali. A questo incontro erano presenti oltre agli aderenti al CVS, alcuni ministri dell’Eucaristia.
Domenica 16, sempre ad Oristano, questa volta nella casa di spiritualità “S. Giuseppe” nei pressi del Santuario della Madonna del Rimedio, si è realizzato l’incontro di inizio di anno pastorale al quale hanno preso parte circa 130 persone provenienti dalle diocesi di Oristano, Cagliari ed Alghero.
Il pomeriggio di lunedì 17, nella parrocchia di S. Sperate, diocesi di Cagliari, ancora un incontro di scuola associativa di base per gli iscritti e i simpatizzanti.
Il CVS in Sardegna è una presenza viva e attiva da molti anni e nelle diocesi di Oristano e Cagliari ci sono diversi iscritti ed alcuni gruppi d’avanguardia. In queste realtà, tuttavia, non si sono ancora ottenuti riconoscimenti da parte dei Vescovi diocesani.
Nelle tre giornate, guidate da don Francesco Petracca ed Anna Maria Cipriano, si è cercato di incoraggiare il cammino che si sta realizzando e, insieme a coloro che fanno da riferimento diocesano, si è provato ad individuare alcuni aspetti di tipo organizzativo, da iniziare a mettere in atto. Questi elementi sono necessari per raggiungere l’obiettivo della formazione degli iscritti e della missione e indispensabili per lo sviluppo dell’associazione.
L’impegno di coloro che sono i punti di riferimento diocesano è notevole così come grande è la loro motivazione. Tuttavia, si riconosce anche la necessità di cominciare ad utilizzare lo Statuto per far crescere il senso di responsabilità negli iscritti. Si è riflettuto sulla possibilità di costituire il Consiglio Diocesano procedendo secondo lo Statuto elaborando un progetto pastorale possibile alle persone appartenenti a quel determinato CVS diocesano.
Diversa la situazione della diocesi di Alghero dove si tratta di organizzare un primo annuncio. L’idea, grazie alla disponibilità di un giovane e della sua compagnia teatrale, è di organizzare una attività di questo tipo attraverso la quale presentare il Fondatore e il Carisma.
I problemi che si riscontrano in questo contesto sono i medesimi che da tempo riscontriamo a livello nazionale: limitata responsabilità da parte della maggioranza degli iscritti, scarsità di persone attive che devono provvedere a tutto, e quindi sovraccariche di impegni. Non ci si rende conto così, che alla fine, troppo frequentemente, si finisce per essere più “oggetti” che “soggetti” di azione! Si cercano mille scuse per “rimanere tranquilli” senza accorgerci che in questo modo la vita di chi dovrebbe testimoniarne il valore, diventa grembo sterile, terra infeconda. Si perde così la fedeltà alla vocazione a cui siamo stati chiamati.
Il tema: “La speranza di un nome nuovo”, svolto durante la giornata per tutti ad Oristano, ha dato una panoramica sull’argomento dell’anno, coinvolgendo l’assemblea nella riflessione che deriva dalla presa di coscienza che il battesimo va vissuto nella quotidianità della vita. L’approfondimento ha condotto a toccare temi fondamentali dell’esperienza umana e soprattutto in relazione alle persone sofferenti. Appartenere a Cristo ed alla Chiesa, significa esercitarsi nel dinamismo battesimale di morte e resurrezione in ogni situazione della vita. Questo apre all’accoglienza anch’essa da “battezzare” per essere in grado di realizzare un vero ascolto, necessario nella nostra azione apostolica. Per gli apostoli del CVS prendere coscienza del battesimo ricevuto e vivere in conformità ad esso significa essere testimoni di vita accogliendo la “morte”. Il tema ha aperto numerosi percorsi di riflessione che richiamano la necessaria responsabilità dell’essere figli e fratelli.
Per tutti noi sia il cammino di quest’anno un impulso a diventare “nuovi” di quella novità che solo i figli amati ed amanti, riescono a trasmettere.
Il saluto finale ha espresso il desiderio di rincontrarsi in altre occasioni e anche di incontrare il Maestro che parla in quell’esperienza forte e coinvolgente che sono gli esercizi spirituali.