Il Presepe vivente al CVS di Reggio Calabria

Il presepio vivente del CVS di Reggio CalabriaDiversabilmente Natale.. il  Presepe vivente al CVS di Reggio Calabria. Al via la terza edizione della rappresentazione della Natività presso i locali del Centro Volontari della Sofferenza. Caratteristica del Presepe vivente del CVS è da sempre quella di inserire il messaggio di Amore del Natale in un contesto sociale che faccia riflettere i visitatori su cosa comporta accogliere Gesù che si fa uomo e nasce in mezzo a noi.

Anche in questa edizione la tradizione è stata mantenuta  ma il continuo rinnovamento della scenografia è stata una delle caratteristiche tipiche del presepio vivente del CVS che, ha avuto come protagonisti anche persone diversamente abili. Anche quest’anno le grandi aspettative dei visitatori non sono state deluse. La 3a edizione della natività, messa in scena dai membri del “ CVS”, ha presentato vari storici spaccati di arti, mestieri e vita comune del periodo, avvalendosi di attrezzi e strumenti sistemati in appropriate strutture ed ambientazioni. Presenti la bottega e  la locanda dove brave cuoche e massaie hanno preparato squisiti manicaretti, molto apprezzati da visitatori. Dopo le giornate di pioggia e ricomparso il sole, è questo ha sicuramente favorito l’affluenza di pubblico al Parco del Centro Volontari della Sofferenza per visitare la sacra rappresentazione del Presepe Vivente.

Altra immagine del presepio del CVS Reggio CalabriaSabato 26  Dicembre si è tenuta la prima rappresentazione del Presepe  che ha richiamato come un tam tam i tanti visitatori venuti da ogni parte  di Reggio  il 6 Gennaio.. L’iniziativa, è stata proposta da alcuni giovani dell’Associazione, mossi da un sano spirito di passione, religiosità e volontariato.

Accompagniamo ora il lettore descrivendo l’ambientazione.
All’apertura del sipario si è presentato agli occhi dello spettatore una  bella piazzetta circondata da tanto verde, nello stand  è stata presentata l’attività del Centro. Lasciato lo stand   ecco la strada che ci ha portato via via alle varie casette.  Qui c’era il negozio del fruttivendolo, frutta secca, verdure sono alcune delle spizzicherie che si sono potuto acquistare, proseguendo ecco alcune piccole abitazioni che lasciavano intravedere ai presenti, i loro interni arredati in modo semplice.

Queste abitazioni, durante lo svilupparsi della rappresentazione, si sono animate dei piccoli gesti e delle piccole situazioni che costituivano la vita quotidiana della gente comune, inalterata nel tempo, il calzolaio intento alla riparazione delle scarpe, il fabbro ed il falegname, le donne attente ricamatrici. Nella parte centrale della via, e non poteva essere altrimenti, si trovavano l’osteria, uomini che si dilettavano tra un bicchiere di vino ed una crispedda a passar ore in allegria. Ed è proprio questo elemento che racchiude anche la bottega del fornaio con il suo pane di grano.

Le abili dita degli artigiani  forgiano il ferro, sgranano legumi, intagliano il legno, riparano scarpe impastano pane e frittelle e i bambini si divertono con i giochi di un tempo.

Tutto appare invaso dalla calma e dalla serenità della vita di un tempo.

Nascosto alla vista dello spettatore,  si trovava in una posizione arretrata. la sede dell’Associazione,  gli attori e le comparse entravano ed uscivano col fare artistico.….tra il via vai dei pastori ed il chicchirichì di qualche gallinella…. Lungo il percorso, segnato da bracieri e lumini, su un suggestivo sottofondo musicale  che narrava della natività e si è arrivati  alla capanna, in fondo la  alla grotta il Bambin Gesù, Maria e Giuseppe ai lati del frugoletto un  angioletto a far compagnia…la scena ha il suo culmine con l’arrivo  Re Magi e i fuochi d’artificio che hanno chiuso questa splendida rappresentazione..

Bravi i figuranti, grandi e piccoli, calatesi nella parte con ammirevole serietà, tanto da ottenere meritati riconoscimenti ed applausi a scena aperta.

Il motivo che ha spinto i giovani dell’Associazione  a realizzare questo spettacolo è stato dettato dal fatto che  hanno voluto mettersi in gioco con e per, i diversamente abili  e stupire gli spettatori.

Da ricordare, è che tutta la scenografia del presepe è stata realizzata da giovani dell’Associazione che hanno utilizzato per costruire il tutto solo  materiale povero allestendo con cura i luoghi e, come per incanto, il grande giardino di un’Associazione  rivive un’epoca storica che non vi è più, strettamente legata alla vita contadina della realtà locale, ai prodotti tipici, a mestieri ormai scomparsi e riproposti con gli antichi strumenti di lavoro ormai in disuso e sconosciuti ai più giovani.. Alcuni uomini di buona volontà seguendo l’esempio di questi giovani si sono affiancati, così l’iniziativa di una piccola Associazione è diventato luogo di fraternità per molti .
È questo l’ambiente-teatro del momento festoso e gioioso che ha ospitato  coloro che hanno visitato il presepe.

Come dicevo all’inizio, la rappresentazione è stata collocata all’interno dei locali del Centro Volontari della Sofferenza,   e l’idea di aver iniziato  la tradizione del presepio vivente e nata nel 2007, perché abbiamo voluto ricreare un legame con il passato specificando, ribadendo e sottolineando l’amore di Dio per noi uomini, sia sani che disabili… Un amore che nei momenti più bui e cupi sa fornirci la luce e indicarci il cammino per la via d’uscita.

Virginia Marino

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