L’attualità del carisma del beato Luigi Novarese nella Chiesa d’oggi. CVS Umbria

 

Quest’anno il Centro Volontari della Sofferenza celebra la ricorrenza dei 70 anni dalla costituzione. Era il 1947 quando il Padre Fondatore Beato Luigi Novarese diede inizio al CVS, non come associazione di volontariato, ma come associazione ecclesiale ed apostolica formata da quelle persone ammalate e sofferenti che, accettando la sofferenza fisica e morale come vocazione specifica, offrono la loro vita, in unione alle sofferenze di Cristo, per il bene della Chiesa e della società, secondo le richieste della 

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Quest’anno il Centro Volontari della Sofferenza celebra la ricorrenza dei 70 anni dalla costituzione. Era il 1947 quando il Padre Fondatore Beato Luigi Novarese diede inizio al CVS, non come associazione di volontariato, ma come associazione ecclesiale ed apostolica formata da quelle persone ammalate e sofferenti che, accettando la sofferenza fisica e morale come vocazione specifica, offrono la loro vita, in unione alle sofferenze di Cristo, per il bene della Chiesa e della società, secondo le richieste della Madonna a Lourdes e a Fatima.

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Il 2017 è anche l’anno di celebrazione  dei 100 anni dalle apparizioni della Madonna a Fatima ai tre pastorelli Lucia, Giacinta e Francesco che, come annunciato da papa Francesco, proprio in occasione del centenario, saranno dichiarati santi. Per celebrare degnamente questi avvenimenti il Centro Volontari della Sofferenza dell’Umbria ha tenuto il 19 marzo scorso, presso l’Istituto Sacro Cuore “Beato Carlo Oliviero” di Città di Castello, un convegno regionale sul tema “L’attualità del carisma del beato Luigi Novarese nella Chiesa d’oggi”.

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Dopo l’apertura dei lavori da parte della delegata regionale Diamanti Lorena e il saluto della responsabile del CVS di Città di Castello Ornella Mariucci Fulvi, è stato letto il messaggio inviato dalla Presidente della Confederazione internazionale CVS sorella Angela Petitti che per altri impegni associativi non è potuta essere presente. Ha portato il suo saluto il vescovo diocesano Domenico Cangian che ha ricordato di aver conosciuto il beato Luigi Novarese a Collevalenza nelle occasioni in cui egli si è incontrato con la beata Madre Speranza e ha esortato ad aiutare la Chiesa a fare propri i carismi dei due beati che hanno dedicato le loro esistenze per il bene dei malati e dei sofferenti.

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E’ seguita una tavola rotonda con Orfeo Ambrosi, Erminio Cruciani e Pasquale Caracciolo che hanno presentato la loro esperienza: come hanno conosciuto e collaborato a vario titolo con il beato Luigi Novarese, l’importanza che il CVS ha avuto nella loro vita attraverso la frequentazione di centinaia di ammalati la cui testimonianza è stata determinante per dare senso e significato alla loro esistenza.

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Attraverso il racconto di aneddoti e di avvenimenti vissuti i tre Fratelli degli Ammalati hanno rappresentato l’attualità degli insegnamenti del beato luigi Novarese nella Chiesa d’oggi che, come ripetutamente sollecitato da papa Francesco, scopra Cristo negli ammalati e sofferenti, si presti a dare voce alle loro cause, sia loro amici, li ascolti, li comprenda ed accolga la misteriosa sapienza che Dio vuole comunicare attraverso loro (E.G, 198). Dopo il pranzo conviviale, preparato dalle suore dell’istituto Sacro Cuore, i partecipanti si sono trasferiti presso il santuario “Madonna del Transito” di Canoscio ove, dopo la recita del rosario, hanno animato la celebrazione eucaristica presieduta dal rettore del santuario don Franco Sgoluppi.

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Ornella Mariucci Fulvi

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