Convegno a Pescara su "Di fronte al dolore quale guarigione"
- 13 anni fa
- Il Convegno è stato organizzato dall’Arcidiocesi Metropolitana di Pescara – Penne, dall’Ufficio Diocesano per la Pastorale della Salute... [leggi altro]
Un angelo in punta di piedi
Lo scorso 20 gennaio il Paradiso si è arricchito di un nuovo bellissimo angelo, Michela Pedone, chiamata da tutti affettuosamente Michelina. Io la conoscevo da sempre, perchè da oltre 30 anni era stata “adottata” dalla mia famiglia d’origine e questo rapporto era divenuto ancora più stretto quando nel 1983 i miei zii l’avevano scelta come madrina di Battesimo per mio cugino Francesco, il suo “figlioccio” di cui lei era tanto fiera. Michela aveva un segno particolare: era nata con la sindrome di Down.
Molti erroneamente pensano che una persona Down viva una vita a metà, ma Michela con la sua esistenza ha dimostrato a tutti che non è così. La sua prima, grande fortuna è stata quella di nascere, 52 anni fa, in una famiglia che l’ha accolta con amore e di avere avuto una madre, la signora Teresa, che non ha mai messo la figlia sotto una campana di vetro ma l’ha spinta a vivere la vita il più normale possibile, intuendo, con l’amore tipico delle mamme, quali fossero le straordinarie potenzialità di Michela. Le ha fatto frequentare la scuola, l’ha resa nei limiti delle possibilità autonoma (come insegnarle a muoversi per la città di Pescara con i mezzi pubblici) e curiosa: ad esempio soltanto pochi giorni fa ho “scoperto” che Michela aveva imparato anche l’alfabeto Braille per poter comunicare a tutto tondo con i suoi amici non-vedenti.
Lei aveva stretto amicizia con tante persone conosciute nelle numerosissime associazioni che frequentava e presso l’Istituto Don Orione che era la sua seconda casa, dove si recava quotidianamente per attività varie. E proprio qui negli ultimi tempi la incontravo quando c’era la Scuola Associativa del “nostro” CVS. Quando arrivavo la prima persona che vedevo era proprio lei intenta, con la serenità e la precisione che la contraddistinguevano, ad apparecchiare il tavolino e a tagliare fette di torta per permettere a tutti noi di fare uno spuntino per iniziare al meglio la giornata. Capitava spesso che ci sedevamo vicine e puntualmente mi chiedeva informazioni su tutti i membri della mia famiglia e soprattutto sul suo amato “figlioccio” per il quale pregava tanto affinchè si fidanzasse e smettesse di fumare.
Era sempre piacevole chiacchierare con lei e stare in sua compagnia, come quando a Rimini mi fece girare per tutta la Fiera per acquistare le cartoline da inviare ai suoi amici. Ci mettemmo circa un’ora per compiere questa “missione”, ma nel frattempo mi raccontò tanti aspetti della sua vita che io ancora non conoscevo e questa “intimità” ci portò in maniera naturale a sceglierci reciprocamente come compagne di tavola durante i vari pasti di quel viaggio. Michela era un angelo che ha attraversato in punta di piedi le vite di tutti coloro che l’hanno conosciuta, senza essere invadente ma trasmettendo solo serenità, gioia e tanto amore che lei aveva ricevuto nella sua famiglia e che con grande semplicità ridonava a chiunque la incontrasse.
E in punta di piedi è tornata alla casa del Padre la mattina del 20 gennaio scorso, quando suo fratello Paolo e la cognata Anna, che si sono presi amorevolmente cura di lei negli ultimi anni, l’hanno trovata immersa in un sonno “speciale”. I suoi funerali, ai quali hanno partecipato numerosissime persone che riempivano la grande Chiesa, sono stati segnati da una grande serenità che traspariva dal volto di tutti perchè Michela aveva vissuto pienamente ogni singolo attimo della sua vita sempre sorridendo. E proprio così mi piace ricordarla, con il suo sorriso con cui mi accoglieva tutte le volte che ci incontravamo.
Angela Circeo – CVS Pescara