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Convegno regionale del Centro Volontari della Sofferenza umbro
Tanti i partecipanti, tra ammalati, anziani, disabili e fratelli e sorelle degli ammalati, al Convegno regionale del Centro Volontari della Sofferenza umbro che si è svolto domenica 14 giugno 2015 ad Assisi. In un posto speciale: il Seminario regionale. Accolti con tutte le attenzioni possibili dal Rettore mons. Carlo Franzoni e alcuni seminaristi (gli altri, come tutte le domeniche, erano nelle parrocchie a prestare il loro servizio pastorale) rimasti per far trascorrere agli ospiti una magnifica giornata. Filo conduttore dell’iniziativa: la vocazione personale. A cominciare dallo stesso Rettore. “Mai avrei immaginato che sarei diventato prete – ha esordito don Carlo dopo il saluto iniziale – e che oggi mi sarei trovato qui con voi in questo luogo. Nel mio percorso di vita una parte importante l’ha avuta la mia esperienza con e per gli ammalati del CVS. Se sono diventato prete, lo devo all’incontro con tanti ammalati, in particolare con Flavio (un giovane spastico delle campagne di S. Terenziano, vicino a Collevalenza) con cui ho vissuto un’esperienza spirituale, di amicizia e di collaborazione molto intensa”. Tutto attesta che niente è casuale e che i progetti di Dio sono imprevedibili e senza limiti. L’hanno testimoniato anche i seminaristi che hanno raccontato la storia della loro chiamata. David di Colfiorito che ha scoperto che Dio è un Padre misericordioso e che ogni vocazione è una chiamata all’amore, dopo aver letto un libro di Madre Speranza. Cristian, originario della Puglia, di una famiglia provata da una dura esperienza di sofferenza che l’ha portato in seminario dopo anni (passati anche nell’Esercito) di ricerca di qualcosa di più grande. Mariusz, polacco di Cracovia, la cui vocazione è dovuta alle insistenti preghiere della sua bisnonna con cui era cresciuto. Lei, poco prima di morire a 107 anni, ha voluto parlargli (era già in seminario) per confidargli che le sue preghiere erano state esaudite e per raccomandargli di diventare un prete santo. Dieudonnè, congolese, che fin da ragazzo voleva farsi prete. Ma frequentare il seminario costava troppo e i genitori non hanno consentito. Pur dispiaciuto, con gli anni questo suo desiderio è sembrato scemare. Poi il diploma, la laurea, la borsa di studio per l’abilitazione all’insegnamento e l’incontro con una professoressa suora, la partecipazione a un gruppo di discernimento vocazionale che l’ha portato a scegliere di farsi prete. “Pregate per me, pregate per i seminaristi e per i loro formatori, pregate per questo seminario: che non possa più contenere il numero dei seminaristi! La preghiera e l’offerta della vostra sofferenza sono preziose per noi, per essere “preti santi”. Per ogni cammino, per ogni vocazione, c’è sempre una sofferenza che la alimenta. Oggi voi siete qui, in seminario, siete a casa vostra – ha concluso il Rettore. Possiamo dire che don Carlo ha sfondato una porta aperta perché appartiene proprio al carisma del Beato Luigi Novarese, fondatore del Centro Volontari della Sofferenza, di pregare e di offrire la propria sofferenza per il Papa, i vescovi, i sacerdoti, per l’opera di evangelizzazione della Chiesa ed anche per la Comunità umana fondata su relazioni pacifiche e fraterne. Anche la Parola di Dio della liturgia domenicale ha concorso ad approfondire lo stile con cui vivere la vocazione personale: il seme che piantato per terra cresce da solo. Il lavoro dell’agricoltore è importante: semina, irriga, concima, cura il terreno, ma la differenza la fa la Provvidenza di Dio. L’uomo deve solo aver pazienza, la Provvidenza rende tutto possibile. Il seme è anche figura di Gesù, nato nel nascondimento, riconosciuto da pochi, cresciuto nel silenzio. E’ figura del Regno di Dio che si è chiamati a costruire ogni giorno. E’ anche figura della sofferenza, che appartiene all’esperienza umana, che nessuno vuole, ma produce molto frutto. Dopo la celebrazione eucaristica, il momento conviviale allestito nell’Aula grande delle conferenze per contenere i numerosi ospiti. L’ottimo pranzo preparato dalle cuoche del seminario e servito dai seminaristi che si sono improvvisati esperti camerieri. Il pomeriggio i partecipanti si sono trasferiti presso la Basilica di Santa Maria degli Angeli, accolti da padre Giancarlo Rosati della Comunità dei Frati Minori. All’ampia illustrazione della storia della Basilica e delle figure di S. Francesco e Santa Chiara, ha fatto seguito la visita alla Porziuncola e alla Cappella del Transito, per poi terminare con una riflessione sulla figura del Servo di Jahvè tratta dal libro di Isaia. A conclusione i convenuti si son dati appuntamento alle prossime iniziative: il Pellegrinaggio nazionale a Lourdes (27 luglio – 1° agosto) e gli Esercizi spirituali di RE (Verbania), dal 2 all’8 agosto 2015.
Pasquale Caracciolo
Segretario regionale CVS dell’Umbria