Pentecoste 2015: festa dello Spirito e della vita

 

“..Quando verrà il Paraclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio..” (Gv 15, 26-27).

Chi ascolta lo Spirito riceve la visita del Padre e del Figlio. Ognuno di noi è tempio dello Spirito santificatore. Egli ci illumina, ci guida, ci accompagna, ci difende, ci consola in ogni momento della vita. Dobbiamo essere consapevoli che l’amore del Padre nel Figlio ci è stato donato e si irradia da noi alla Chiesa missionaria. Nella nostra umiltà e semplicità di poveri uomini, quale grandezza possiamo raggiungere, quanta felicità e di quanto amore zelante possiamo essere imbevuti. Posso dire con certezza che domenica nel parco di Montichiari, trasformato in una grande basilica con il cielo come tetto, siamo stati veramente felici.

Certamente venerdì e sabato lo squadrone, dei fratelli e sorelle che si sono prodigati all’allestimento, non ne era sicuro, nutriva qualche incertezza che l’evento andasse in porto per come si stava preparando, effettivamente le previsioni del tempo non erano delle migliori. Ma nonostante questi sentimenti tutti i preparativi, dalla cura e sistemazione del parco agli addobbi floreali, sono stati fatti sotto una pioggerella antipatica e discontinua, sicuri che la Madonna avrebbe pensato ai suoi ammalati.

Ho letto che la Pentecoste era popolarmente detta, Pasqua di rose a causa dell’uso medievale di far piovere nelle chiese durante il canto della Sequenza una pioggia di petali di rose rosse e di altri fiori o anche batuffoli di cotone accesi per simboleggiare le lingue di fuoco dello Spirito Santo. In alcune località si usava lasciar liberi per la chiesa colombe e altri uccelli simbolo della prima manifestazione dello Spirito Santo; o si suonava la tromba, in ricordo del fragore del Sinai e della prima Pentecoste.

Domenica 24 maggio, giorno di Pentecoste, Il cielo azzurro punteggiato di candide nuvole bianche, il verde intenso del parco, la festa di colori dei fiori che addobbavano la “basilica” lussureggiante allestita nel parco della foresteria del Castello di Montichiari, ci hanno forse fatto sentire quanto è bello incontrarsi, rivedersi, ritrovarsi per stare insieme pregando all’unisono un’unica lingua quella della verità della Parola di Gesù. “Cristo ha unificato tutto in sé: cielo e terra, Dio e uomo, tempo ed eternità, carne e spirito, persona e società. Il segno distintivo di questa unità e riconciliazione di tutto in se è la pace. Cristo “ è la nostra pace” (Ef 2,14) L’annuncio evangelico inizia sempre con il saluto di pace, e la pace corona e cementa in ogni momento le relazioni tra i discepoli… (Evangelii Gaudium 29).

I volontari, i fratelli e le sorelle, gli amici simpatizzanti, i pellegrini lourdiani e anche numerosi nuovi sconosciuti al cvs, davvero eravamo in tanti , oltre 500 persone , al nostro incontro che da decenni chiude l’anno pastorale e il pellegrinaggio pasquale. Ognuno arrivava alla spicciolata o addirittura col pullman come quello organizzato da una nostra esplosiva sorella, e via con i saluti, baci, abbracci, carezze, sorrisi, due chiacchere e poi il Rosario e la Santa Messa. Abbiamo veramente goduto un pomeriggio di gioia, serenità e pace.

In riverente silenzio abbiamo portato all’altare sette lampade per simboleggiare i sette doni dello Spirito Santo. Abbiamo pregato accogliendo i segni dei vari settori che esprimevano il percorso pastorale appena concluso. I canti celestiali che accompagnavano la preghiera erano davvero delizia per la nostra anima.

L’unica nota triste che ci ha toccato è stata la morte della sorella, di Don Roberto nostro Assistente Diocesano, “la signorina” Enrica Lombardi. Sapere quanto lui fosse unito alla sorella ci rattristava, ma ci rendeva grati del doloroso sforzo che stava facendo per essere lì anche tra la sua famiglia civuessina. Solo al termine della messa abbiamo dato il triste annuncio e con le nostre sentite condoglianze, abbiamo recitato un Requiem per la sua bella anima che certamente è in Paradiso a godere della gioia eterna.

Paolo Marchiori Responsabile diocesano, ci ha testimoniato ancora una volta, quanto sia prezioso il nostro carisma, incarnato in un corpo sofferente.

Alla fine dopo una gustosa e gradita merenda realizzata dal contributo di tutti, ci ha deliziato per la varietà delle torte dolci e salate, siamo ritornati felici e allegri a percorrere i cammini difficili del sacrificio quotidiano.

Ti ringraziamo, caro Beato Monsignore, perché anche questa volta “hai comandato al tempo”, non ne dubitavamo, una giornata così bella non pensavamo davvero di averla. Giornata perfetta, che ci renderà più spiritualmente forti e perseveranti nella preghiera e nella fedeltà al nostro carisma. Luciana Cavagna (CVS BRESCIA)

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