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Incontro capigruppo regione Umbria
Nel centenario della nascita del Padre Fondatore Beato Luigi Novarese, il Centro Volontari della Sofferenza dell’Umbria ha tenuto la scorsa domenica 23 marzo, a Città di Castello presso l’Istituto Sacro Cuore “Beato Carlo Oliviero”, l’annuale incontro dei Capigruppo. Sono intervenuti numerosi aderenti provenienti dalle diocesi di Città di Castello, Foligno, Orvieto –Todi, Perugia e Terni ove il CVS è costituito quale associazione ecclesiale di apostolato dei malati e sofferenti. Relatore d’eccezione è stato il Vescovo di Città di Castello Domenico Gangian che ha svolto la riflessione sulle Beatitudini alla luce del Beato Luigi Novarese e della presto Beata Madre Speranza (la celebrazione avverrà il prossimo 31 maggio a Collevalenza). Con un linguaggio semplice e colloquiale mons. Gangian ha inteso trasmettere ai presenti come le Beatitudini esprimano la centralità dell’insegnamento di Gesù che vuole che coloro che si affidano a Lui e lo seguono siano felici, anche e soprattutto nella fatica della vita quotidiana e nelle difficoltà che sembrano insormontabili quando si è toccati dalla malattia e dalla sofferenza. Il relatore ha evidenziato come il Beato Luigi Novarese e la Beata Madre Speranza si sono realizzati nella loro vocazione (è questa la felicità) proprio perché sono stati capaci di vivere le Beatitudini, di vivere la povertà spirituale e materiale, a essere miti e puri di cuore, misericordiosi anche nei momenti di difficoltà e di avversità incontrate nel portare avanti con fedeltà il compito loro affidato da Dio. All’omelia, durante la celebrazione eucaristica concelebrata con don Fabio Radicchi di Città di castello e don Andrea Morelli di Terni, il vescovo ha ripreso il discorso richiamando il fascino della figura di Gesù come raccontato nel vangelo del giorno dell’incontro con la samaritana.La samaritana: una donna (al tempo di Gesù le donne non erano nemmeno censite), per di più straniera e una poco raccomandabile. Gesù desidera incontrarla e condurla alla consapevolezza della sua situazione personale. Emblema di quello che oggi Papa Francesco definisce “periferie esistenziali” che la Chiesa deve bramare di incontrare. Anche una prostituta come la samaritana, una volta convertita, diventa a sua volta soggetto di evangelizzazione. Dopo il pranzo, i lavori sono proseguiti presso il vicino santuario di Santa Maria delle grazie, con l’adorazione eucaristica e la recita del rosario. Poi, scoperta eccezionalmente la pittura dell’immagine della Madonna delle Grazie, don Andrea CzorteK ne ha illustrato la straordinaria bellezza e la storia risalente a 560 anni fa. Con grande soddisfazione dei presenti, pochi dei quali conoscevano la ricchezza culturale e religiosa di quest’opera tanto venerata a Città di Castello.Ornella
Mariucci Fulvi
Responsabile diocesana CVS di Città di Castello