Alcune testimonianze dal CVS Torino

Sono Bruna di Torino, una sorella degli ammalati, conosco l’associazione da trent’anni e sono felice di appartenervi per essere utile al mio prossimo e cerco di migliorare la mia conoscenza nel C.V.S.

Dopo la perdita di mio figlio primogenito,  vent’anni fa ho capito cosa vuole il Signore da me e quindi ho sentito il bisogno di dedicarmi a chi è più debole di me ed alleviare colla mia presenza le sofferenze di chi mi è accanto.
Nel C.V.S., ho potuto crescere e maturare la mia fede e non mi sento più sola.
Frequento l’associazione per conoscere sempre di più la Parola di Dio, che fa’ di me una nuova creatura, avvicinando quelli che soffrono.
Vorrei dare molto di più della mia esistenza, ma sono anche una moglie e nonna felice di tre bimbi e quindi per ora mi limito a fare la sorella degli ammalati, accompagnandoli nei vari incontri diocesani e agli Esercizi Spirituali.
Andare per me a  Re è un grande dono che il Signore mi concede, prego, medito e amo sempre di più il mio prossimo.
Questo mi aiuta a capire e pensare, come potrebbe essere la mia vita nella sofferenza e con quale coraggio affrontare la malattia, se fossi come loro.
Non ho proposte per aiutare ad estendere l’Apostolato,  in quanto anziana e a malapena riesco a fare volontariato presso il Cottolengo, e il C.V.S.,ma prego e aiuto chi è nel bisogno.
Il mio impegno sociale è usare carità e pazienza verso le persone  malate e partecipare, quando si può, ai pellegrinaggi e alle giornate comunitarie che l’associazione propone per riflettere, pregare e vivere cristianamente l’Apostolato.  Bruna Verrua

Mi chiamo Evelina, riconosco di essere una persona contemplativa e di poter portare conforto agli ammalati nell’andarli a trovare sia in casa di riposo o in casa propria nella  comunità di Leinì (To).
Nell’Associazione sono entrata tre anni fa, tramite una persona della mia comunità, la quale da parecchi anni vi faceva parte.
Subito sono stata colpita dalla Spiritualità del C.V.S., cioè dalle parole di Mons. Luigi Novarese :
“ l’ammalato per l’ammalato con l’aiuto del fratello sano”.
Questa cosa mi ha molto toccata nel mio intimo, perché ho capito che l’ammalato non deve adagiarsi ed aspettare la manna dal cielo, ma sia con la preghiera, sia con l’offerta a Dio delle sofferenze ed essere persona attiva per la società.
Attraverso l’associazione spero di migliorare me stessa,  cioè di diventare più caritatevole con gli altri, specialmente verso coloro che mi sono vicini, di avere tanto amore, tanto affetto, tanto calore verso i miei fratelli e sorelle che incontro nel mio cammino.
All’associazione riconosco di avere tanto amore, comprensione e carità, verso tutti i bisognosi.
Il mio impegno è la preghiera, l’aiuto nella mia comunità e le offerte della sofferenza per la salvezza delle anime.   Evelina B.

Mi chiamo Maria, sono pensionata ex centralinista non vedente. Sono di natura riflessiva,  tranquilla, che prega molto. Conosco l’associazione da molti anni attraverso Lucia Brillada che da qualche mese è deceduta.
Il mio impegno sociale ed ecclesiale: sono presente in parrocchia alle Sante Messe (festiva e feriale), canto nel coro parrocchiale e leggo la Parola di Dio.
Quando ho conosciuto il C.V.S., ero incerta se aderirvi,  poi mi ha colpito favorevolmente lo Spirito di preghiera e la valorizzazione della Sofferenza.
In questo momento mi aspetto che nuovi ammalati, comprendano la Spiritualità del C.V.S., e partecipino attivamente all’associazione.
Il mio desiderio è un approfondimento maggiore della Parola di Dio.
Con la mia presenza testimonio pur nella disabilità, che si può offrire un servizio alla comunità e alla Chiesa.    Maria Amico

Lascia un commento

Your email address will not be published.