CVS. Incontri mensili per gli anziani a Perugia

Vivendo il carisma del Padre Fondatore Beato Luigi Novarese, il compito del Centro Volontari della Sofferenza è quello di prendersi cura della persona sofferente non solo per servirla ma anche per fornire ad essa le  motivazioni per riprendersi la propria  vita riscoprendo la propria soggettività. Tutti abbiamo un valore, un compito, una responsabilità. Un disabile aderente al CVS ha scritto: ”Non me ne farei nulla di due gambe che camminano…mi è stato dato il cuore per andare incontro agli altri”.

Questo vale anche per gli anziani quando la vecchiaia porta inesorabilmente gli acciacchi, la fragilità e la debolezza del corpo, addirittura la non autosufficienza.

Per questo il CVS ha, da oltre un anno, promosso degli incontri mensili con gli anziani ospiti delle Residenze Protette “Fontenuovo” di Perugia e Marsciano. Incontri mensili che, dal 20 gennaio prossimo saranno avviati anche presso la Casa Quartiere per anziani S. Anna di Perugia.

Incontri attesi, sempre più desiderati. L’apprezzamento è per l’incontro  in quanto tale. La persona umana è un essere relazionale. Nessuno può vivere sa solo. E le giornate in Istituto sono lunghe, rischiano di essere vuote, con pochi impegni. Ritrovarsi periodicamente, creare un legame, sentire che si è apprezzati, chiamati per nome, che ciascuno è importante…fa la differenza. Poi è l’occasione per pregare insieme e per una riflessione, adatta alla situazione, tesa a scoprire che ogni età merita di essere vissuta. Il clima è semplice, spontaneo, ma senza fare poesia, né per consolare o fare un’opera buona, In questi incontri si ha un obiettivo primario: far passare l’idea che “tu conti e vali”e “ abbiamo bisogno gli uni degli altri”.

Essenziale è avere molta empatia e calarsi nella situazione dell’altro. Essere consapevoli delle difficoltà di vita che l’età comporta, ciò che significa lo stare lontani dagli affetti, il venir meno del calore e della sicurezza degli ambienti familiari, degli spazi, delle proprie abitudini. A un’età avanzata è fisiologico volgersi al passato, rimpiangere quando si era giovani, pieni di energia e si facevano programmi per il futuro. Non è inconsueto incontrare sguardi tristi e rassegnati e costatare che questa fase della vita viene considerata come tempo del tramonto.

Nostro compito è ridare speranza.  Allora può anche accadere che si arrivi  a dire che non bisogna farsi imprigionare dalla tristezza, che può essere addirittura bello essere anziani. Che, come nella Bibbia, è importante considerare la longevità come un dono di Dio. Che anche nella vecchiaia non si è disoccupati. Ci può essere un compito affidato, un lavoro, magari spirituale, da svolgere. Nell’economia della Salvezza la fragilità e la debolezza possono diventare una potenza, una vera e propria ricchezza. Allora si può lentamente scoprire che la vecchiaia è un’età in cui è possibile approfondire ancora di più il rapporto con Dio. In cui la preghiera è una preziosa risorsa, insieme all’offerta della propria quotidiana esistenza. Che la preghiera è un’arma grande a vantaggio delle famiglie dei propri figli, dei nipoti, della Chiesa, per i bisogni del mondo. La preghiera degli anziani può proteggere i propri cari e proteggere il mondo, aiutandoli forse in modo più incisivo che l’affannarsi di tanti.

Pasquale Caracciolo