LE STAMPELLE DELLA SPERANZA AD ASTI

 

Una riflessione semplice ed immediata. Appena le ho viste e contemplate un poco, mi sono detta: ecco un triplice segno! Fisico, fede, missione.

Il Beato Novarese ci racconta, con queste stampelle, l’iter della sua passione, la sua lunga e debilitante malattia nel periodo fiorente della sua giovinezza. Questo ausilio ortopedico è il sostegno fisico che gli consentiva di potersi muovere con tanta fatica. Un semplice sostegno per chi è impossibilitato a reggersi in piedi, nulla di più.

Sappiamo però che la strada non finisce qui. Nei lunghi momenti di sosta nella cappella dell’ospedale di Santa Corona ha maturato nelle fede il senso del dolore, santificato dalla passione di Cristo Redentore. Ha dato ad esso un senso nella stupenda possibilità, grazie alla realtà del Corpo Mistico, di unire la sua sofferenza a quella di Cristo, e così continuare “completando” nella sua carne, come scrive San Paolo, ciò che manca alla passione di Cristo (cioè la nostra parte).

La fede diventa la stampella per cui, non solo accetta il dolore, ma si fa promotore di senso e di gioia tra i suoi compagni di sventura sempre più tristi e disperati.

Solo l’esperienza del dolore, illuminato e sostenuto dalla fede, può compiere grandi cose.

Il Beato Novarese ha intuito la sua vocazione e la sua missione: diventare apostolo dei malati, seminare gioia dov’è tristezza, vita ed entusiasmo dove non si attende che la morte.

Ecco il metodo del suo apostolato: al malato per mezzo dell’ammalato, stampella di sostegno per il fratello che soffre e si sente solo.

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Suor Franca

(CVS – Asti)

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