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CVS Torino: i 70 anni dell’Associazione
17 MAGGIO AD ASTI
Mercoledì 17 maggio si è svolto, nella cappella dell’Ospedale Cardinal Massaia di Asti, l’incontro organizzato dal Centro Volontari della Sofferenza per festeggiare i 70 anni dell’Associazione. Dopo i saluti e ringraziamenti da parte del Responsabile diocesano Davide Vecchio e della coordinatrice regionale Giovannina Vescio, ha preso la parola il biografo del Beato, Mauro Anselmo.
Ci vorrebbe una grande torta per ricordare i 70 del CVS, associazione giovane che la profondità e la caparbietà del giovane Luigi che soffrì per anni di coxite tubercolare alla gamba dx, tenne a battesimo con l’aiuto della cofondatrice Elvira Miryam Psorulla e altri collaboratori nel lontano 17 maggio del 1947.
Dio ha scelto un giovane malato accompagnandolo lungo il suo percorso di malattia. La maturazione avuta dal giovane Luigi che, guarito, pensò di dedicarsi ai malati e di fare il medico, avvenne nella cappella del sanatorio di Santa Corona di Pietra Ligure davanti al Crocifisso.
Pregando e sperando nella guarigione rafforzò la sua spiritualità interiore e intuì la grande potenza del Dio Risorto.
Dopo la morte della sua cara mamma Teresa, decise con l’aiuto di mons. Ferro di fare il sacerdote.
Voi malati, disabili, anziani siete gli Apostoli ed Evangelizzatori anche nella vostra fragilità e sofferenza. Non siete inutili, questo diceva il Beato Luigi Novarese negli anni 50, questo dice anche oggi papa Francesco quando si rivolge a loro: “non sentitevi oggetto di carità, ma soggetto attivo e tesoro della Chiesa”.
Mauro Anselmo ha poi citato alcuni passi del Vangelo: 1° sviluppando la figura del buon Samaritano; 2° cap. 3 di San Marco, Gesù entra nella Sinagoga; 3° La guarigione del cieco Bartimeo.
Con questi tre passi del Vangelo, ci ha fatto capire quanto è grande la misericordia di Dio se ci affidiamo a Lui. E quanto è stata grande l’intuizione del Beato Luigi, a dedicare la sua vita ai malati e sofferenti, portandole speranza non di guarigione fisica ma interiore con l’aiuto della preghiera.
Abbiamo terminato l’incontro con una bella frase condivisa da tutti “la Vita è bella, stupenda, basta saperla apprezzare e viverla nella luce d’amore e di fraternità”.
Giovannina e Giuseppe
(CVS – Torino)