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Le apparizioni a Lourdes e Fatima e la figura del Beato Novarese
Dopo otto mesi dal 1° incontro tenutosi nel salone della parrocchia del Beato Piergiorgio Frassati dove è parroco don Primo Soldi, siamo tornati mercoledì 15 febbraio u.s. per far conoscere meglio la figura del Beato Luigi Novarese.
Mauro Anselmo biografo del Beato, ha introdotto il tema iniziando a parlare delle apparizioni nel 1958 a Lourdes verso la metà del XX sec. La Madonna appare a Bernardette povera ragazza malata che soffriva di asma, questo evento cambia addirittura la storia della fede, sottolineando come la Madonna anche a Fatima è apparsa a tre pastorelli poveri e analfabeti.
Sviluppa alcuni punti della lettera scritta da Papa Francesco, in occasione della XXV Giornata Mondiale del Malato e ricorrenza dell’apparizione della Beata Vergine di Lourdes. Sottolineando l’attenzione particolare che Ella ebbe rivolgendosi a Bernardette che dichiarò, che le parlò e la guardò con rispetto.
Da qui l’insegnamento di Luigi Novarese, che imparo su se stesso a non commiserarsi e affidarsi totalmente alla Madonna e alla preghiera davanti a Gesù Crocifisso, durante i suoi anni di malattia. La sua grande fede e il suo cammino interiore lo portò a ribellarsi al suo stato di salute e mentre era solo in mezzo a tanti ammalati in attesa di morire, al sanatorio del Santa Corona a Pietra Ligure, scrisse a don Rinaldi terzo successore di don Bosco di fare una novena con i suoi ragazzi per lui. Intanto egli trascorreva parecchie ore nella cappella a pregare per trovare la forza di non arrendersi. Il 17 maggio 1931 fu’ miracolosamente dai medici dichiarato guarito.
È uscita da poco la riedizione della Carta dei servizi per gli Operatori Sanitari, il “vademecum” teologico-morale-medico, pubblicato per la prima volta nel 1995, testo che riafferma la sacralità della vita in quanto Dono di Dio e il biografo porta in evidenza quanto negli anni 50, Novarese ha fatto, diventando sacerdote, per i malati scuotendoli dal loro torpore di nullità e insegnandogli che dando un senso alla loro sofferenza potevano vivere meglio.
La tua sofferenza capita e offerta non è perduta ed ecco che scrive i sette gradi del silenzio, che aiuta a crescere interiormente con l’aiuto della fede.
L’incontro è stato molto interessante e le persone presenti hanno ascoltato con molto interesse tutto ciò che Mauro ha esposto catturando il loro interesse e suscitando alcune domande.
Tra cui come si fa’ ad accettare la malattia, la disabilità? Certamente non è facile per noi umani accettare la sofferenza ma con l’aiuto del Signore e di chi ci sta’ accanto riusciamo a superare e imparare a soffrire, offrendo e amando la vita non sentendosi inutili.
Lasciandoci ci hanno riproposto un nuovo incontro per approfondire il Carisma del Beato.
Giovannina e Giuseppe
(CVS- Torino)