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PELLEGRINAGGIO A PERUGIA E COLLEVALENZA
Durante alcuni incontri diocesani è maturata l’idea di fare un Pellegrinaggio di due o tre giorni. Tra i vari luoghi suggeriti, la scelta ci ha portati a decidere di andare sino a Perugia e recarci anche per una giornata di spiritualità al Santuario dell’Amore Misericordioso a Collevalenza.
Venerdì 9 ottobre, ci siamo trovati davanti al Cottolengo, pioveva ma la speranza e la fiducia che il Beato Luigi, ci avrebbe accompagnato e fatto cessare la pioggia era grande.
Alle ore 9,00 puntualissimi siamo partiti, ci siamo fermati dopo pochi minuti per far salire suor Francesca e alcune amiche della Parrocchia di Santa Giulia, e poi altra sosta al casello di Asti per far salire Anna del CVS e sua sorella Graziella, e nel frattempo con grande gioia abbiamo visto spuntare un tiepido sole che ci ha accompagnato sino a Perugia.
Il viaggio è stato un po’ lungo ma piacevole, arrivati all’albergo c’era ad accoglierci l’amico Erminio Cruciani, membro del CVS di Perugia, verso cui ci siamo affidati per organizzare il nostro soggiorno.
Dopo la Celebrazione Eucaristica, celebrata da don Luigi, nella cappella dell’albergo, ci siamo recati a cena, dove si sono uniti a noi Zelinda Elmi la responsabile del CVS locale, Giovino, sua moglie e altri amici.
Sabato mattina ci siamo svegliati con la pioggia che ci ha accompagnati tutto il giorno, ma non ci ha impedito di vivere a pieno al nostra giornata di Spiritualità. Perciò, dopo colazione ci siamo recati a Collevalenza dove era prevista nella cripta, che ospita la tomba di Madre Speranza, la funzione religiosa in preparazione all’immersione nelle piscine, dove dicono che c’è l’acqua miracolosa come a Lourdes, e dove molti dei nostri fratelli hanno scelto di immergersi.
Il pranzo è stato condiviso insieme ai fratelli del CVS di Perugia, Foligno, Terni, Todi e Città di Castello. Al termine ci siamo recati nell’Auditorium per l’assemblea Regionale e l’inizio dell’anno Pastorale insieme. La riflessione sul tema del sussidio, “Misericordia, io voglio” che ci accompagnerà durante questo nuovo anno e richiama il Giubileo straordinario sulla Misericordia indetto da Papa Francesco, è stato ben sviluppato da Pasquale Caracciolo segretario Regionale Umbro. Egli ha sottolineato che non sono i sani che hanno bisogno del medico ma i malati e che le pratiche esteriori, i rosari, le Sante Messe, le preghiere non servono se non ci sono i sentimenti di un cuore sincero, compassionevole e caritativo.
San Giacomo diceva: la fede senza le opere è vana, non serve a nulla.
Cosa vuol dire Misericordia?
È una parola che deriva dal latino il cui significato è “Miseris Cor dare” cioè “dare il cuore ai miseri”.
Hanno preso la parola anche Giovannina e Erminio e sono seguiti vari interventi da parte dei presenti tra cui Nello e Anita di Torino e Gabriele ed altri dell’Umbria dove è emersa la voglia di uscire per far conoscere le opere del Beato Luigi Novarese, affinché molte più persone conoscano il suo Carisma.
La giornata è terminata con la Celebrazione Eucaristica nella Chiesa del Crocifisso, dove Mauro fratello dei malati di Torino ha accompagnato con l’organo i canti con la collaborazione di Anna sorella dei malati di Asti che ha diretto l’improvvisato coro. Poi ci siamo ritrovati davanti al Santuario, anche se pioveva, per la foto ricordo e i saluti ai fratelli dell’Umbria.
Rientrati in albergo grande è stata la sorpresa, che a cena si è unito a noi il giovane Vescovo Ausiliare di Perugia, Mons. Paolo Giulietti, invitato da Erminio.
Domenica mattina, caricati i bagagli sul Pulman, siamo andati a visitare alcuni luoghi significativi, accompagnati dal caro amico Erminio che si è rivelato un’ottima guida, molto preparata.
Che bella esperienza salire sulle varie scale mobili per raggiungere la parte antica di Perugia. Ad un certo punto ci siamo trovati dentro la Rocca Paolina, fortezza che venne realizzata in tempi brevi durante il Papato di Paolo III nel 1540 dopo la sconfitta della “Guerra del Sale”. L’architetto dell’opera Antonio da Sangallo il Giovane, riuscì a fare non solo una possente costruzione militare, ma anche una grande opera d’arte; ed ebbe, tra l’altro la sensibilità di non distruggere l’etrusca Porta Marzia, ma invece la smontò e la ricollocò nella rocca, così come oggi appare.
Dopo esserci riuniti con i compagni che non potevano salire sulle scale mobili, ci siamo incamminati verso la piazza del Duomo, e frettolosamente perché stava iniziando la Santa Messa, alcuni di noi sono entrati per ammirare le sue bellezze, poi dopo alcune foto ricordo, siamo rientrati in albergo. Dopo pranzo, dopo aver, con l’aiuto e interessamento di Erminio e di alcuni fratelli preparato i panini per il viaggio di ritorno, abbiamo con dispiacere salutato il nostro caro amico e fratello, che ci ha sempre sostenuto durante questo breve soggiorno in Umbria e ripreso la strada per il rientro a Torino.
Questo pellegrinaggio, è stato un esempio di unione tra due realtà associative distanti tra loro ma vicine e unite dallo stesso Spirito di Fratellanza e dal Carisma del Beato Luigi Novarese che credeva fortemente nell’Unione Mondiale dei Malati e ci ha dato la conferma che siamo una grande famiglia Civiessina.
Giovannina e Giuseppe
(CVS – Torino)