Ad Aurora, maestra e testimone per tutti noi

 

auroraLei si chiama Aurora Zanolla per molti la MAESTRA AURORA. Mi ricordo come l’ho conosciuta: stavo iniziando a frequentare il CVS e ogni tanto i miei zii, che anche loro sono ancelle di luce per la mia vita, mi parlavano di lei. Finché un giorno, mia zia Natalina mi ha detto che Aurora aveva desiderio di conoscermi e mi invitò ad accompagnarla. Quando Aurora ci ha aperto la porta, sono rimasta colpita del fatto che aveva una casa carina e grande per aver aperto quella porta e trovarmi una vecchietta piccolina e sola! Ci preparò il caffè e nel frattempo  c’era sempre il telefono che squillava e anche persone che venivano e lei faceva entrare tutti, per me una cosa straordinaria!

Pian piano l’ho conosciuta anche ai nostri incontri vicariali: era stata lei a volerli per essere uniti nei nostri gruppi di avanguardia ed era solo lei che si alzava per chiedere spiegazioni al relatore e ci spronava di non aver paura di chiedere!! Mi invitava sempre ad andare a casa sua. Quando andavo da lei e mi apriva la porta, io l’abbracciavo  e gli dicevo “sembra di abbracciare santa Maria Teresa di Calcutta” e lei con molta dimestichezza e serietà  affermava che non era come lei (invece nel mio cuore ho sempre sentito che è una santa!). Poi andavamo in cucina dove c’erano la sua stufetta, il tavolo con il rosario a portata di mano, il vangelo, l’Ancora e il suo giornale preferito Avvenire, del quale ritagliava i pezzi che più la colpivano e infine c’erano i suoi pensieri scritti. Mi insegnò a sottolineare i brani che mi  colpivano maggiormente, mi parlava sempre del beato Luigi Novarese, di quanto è stato prezioso il suo carisma, cosa Lui ha dato e che dobbiamo farlo conoscere; senza fiato mi dava gli indirizzi di persone disabili e mi diceva di andare a conoscerle e di avvicinarle! Mi diceva che prima di entrare in casa di una persona sofferente di intercedere Maria chiedendo il suo aiuto. Lei mi aiutava con la preghiera!  Mi raccontava delle sue avventure in bicicletta andando casa per casa per un saluto, che Gesù e mons. Novarese l’accompagnavano sempre.  Quelle poche volte che andavo da lei, mi parlava sempre delle sue esperienze e proprio quando mi stava per raccontare l’impossibile, il  telefono squillava e aveva tante persone che venivano a farle visita. Io uscivo da casa sua con una grande felicità perché  mi dava forza di fare tante cose belle!! Quando mi trovavo a Re non potevo non mandargli le cartoline. Mi dispiace molto di non aver vissuto con lei a Re, ma l’ho  sempre sentita vicina a me. E come dimenticare quella volta che sono venuta a trovarti in casa di riposo, dormivi e non ho avuto il coraggio di avvicinarmi per non disturbarti e mi guardavo intorno e vedevo persone sofferenti e allora con un sorriso regalavo una carezza, me ne andavo e mi promettevo di andare più spesso in quella casa di riposo. Ma quanta fatica ho fatto per ritornare! Ho saputo che il mercoledì pomeriggio celebravano la S. Messa e per me è stato un altro invito che come cristiana dovevo accogliere. Anche se stanca per il lavoro ho partecipato.  Aurora era davanti e io gli stavo vicino, lei mi parlava anche con piccolo accenno e quelle sue piccole mani che sia aprivano per la preghiera del padre nostro. Quell’immagine la porto sempre nel cuore. Un giorno finita la S. Messa lei con poco fiato mi ha detto che io sono una benedizione del futuro dell’associazione e che devo andare avanti sempre con la preghiera! Questo mi ha molto turbata!! Un altro giorno ho trovato dei conoscenti che sono venuti a trovare la loro mamma e poi si chiedono cosa faccio qui, se ho qualche parente ecc., io gli ho detto che ho una grande amica: AURORA. A tutti si sono illuminati gli occhi e mi hanno detto che loro l’hanno conosciuta da poco e quella donna ha qualcosa di grande, insomma Aurora stava lavorando per Dio! Ha commosso anche a me.  L’ultima volta che sono andata a trovarla era la mattina di Natale. All’entrata della casa di riposo c’è una statua di san Francesco e ogni volta gli dicevo: “Tu sei un Santo ma ora vado a trovare una grande santa”! Sono andata direttamente nella sua camera ma era vuota. Ho guardato nel salone ma ho visto solo le altre persone anziane, abbandonate addosso al muro che chiamavano, ma lei non riuscivo a vederla. Chiesi alle infermiere dove si trovasse e mi dissero che era nel salone con tutti gli altri ad ascoltare la messa. Ritorno guardo da per tutto finché vedo lo schermo della tv in un angolo con una carrozzina di fronte. Mi avvicinai dispiaciuta perché ho sempre avuto paura di disturbarla e l’ho salutata, chiedendogli scusa se la interrompevo e lei senza guadarmi mi disse: “avrai altro modo di venirmi a trovare, continua cosi Orianna lavora per il Signore, so che stai facendo grandi cose, non stancarti mai di lui e del carisma di mons. Novarese.  Vedi oggi è nato il nostro salvatore Gesù Cristo”.  Io con le lacrime agli occhi e con fatica gli ho detto grazie a te Aurora, grazie per la tua esperienza, grazie per il tuo soffrire, grazie per le tue preghiere. E quando ho saputo che stava per morire sono corsa da lei per salutarla e dirgli che non è sola ma tutti noi giovani del cvs le siamo vicini, accompagnandola in paradiso con la preghiera!
Il distacco fa male da una persona come lei, una donna con grande testimonianza di Gesù e tutti noi ne abbiamo bisogno di vivere con queste persone che sanno amare per essere anche noi dei testimoni di speranza. Tu mi hai lasciato un pezzetto di giornale che hai sottolineato e scritto: ma se hai seminato con amore, alla fine un frutto ci sarà anche se tu non lo potrai gustare.  Sarà Dio a raccoglierlo e tu hai scritto che è questo quello che conta.
Orianna Coltro

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