Da Papa Francesco nel centenario della nascita del Beato Luigi Novarese. Testimonianze. (CVS Pinerolo)

DSC_8375100 anni! È passato un secolo, ma il Beato Luigi Novarese vive nel “suo” movimento.
100 anni! È passato un secolo da quando, in una cascina come tante, sulle colline di Casale Monferrato, sarebbe nato un uomo che avrebbe cambiato la vita di tanti ammalati…portandoli alla scoperta della loro vocazione…
 Una chiamata tanto attesa, ma inaspettata nella sua tempestività: Papa Francesco ci aspetta. Aspetta coloro che sono chiamati a vivere il Carisma del CVS nella Chiesa di oggi…a farne vivere la freschezza e la profondità nella realtà di tutti i giorni. I tempi sono brevi. Che fare? Possiamo dire di no ad un incontro con Papa Francesco? La memoria corre ai Pontefici che si sono susseguiti in questi quasi 70 anni di vita dell’Associazione…ai raduni, alla presenza di Mons. Novarese e Sorella Elvira che hanno portato negli anni migliaia di ammalati dal Santo Padre per riceverne la benedizione e l’incoraggiamento. Quante difficoltà…quanti sacrifici…ma…quanta gioia! Quanta consapevolezza dell’importanza del compito affidato dalla Madonna a tutti i sofferenti a Lourdes e a Fatima! Mons. Novarese e Sorella Elvira non si sono mai fermati dinanzi a difficoltà ben maggiori…il CVS di Pinerolo deve rispondere “presente!”…e allora…avanti. Si parte! I posti sul pullman sembrano impossibili da riempire…e a volte si fanno avanti di piccoli dubbi di sempre. “ce la faremo”? Ma la Madonna osserva i suoi figli…e non li lascia mai abbandonati a se stessi…in pochi giorni il pullman è colmo. Colmo di corpi, di cuori e di anime gioiose nella condivisione di un cammino fraterno che unisce in un unico abbraccio.
 
I sorrisi sono tanti, pur in mezzo a tante sofferenze…il sorriso di Cristo che sa penetrare in un corpo e in un cuore spezzato ridonandogli fiducia e speranza nuova. Durante il viaggio, la preghiera scandisce ogni attimo. C’è il momento della preghiera comunitaria, recitata come se le voci fossero una sola…e il momento in cui ognuno offre e prega nel silenzio del suo cuore…per se stesso e per ogni fratello o sorella che si avvicenda nella sua mente…specialmente per coloro che, per varie ragioni hanno dovuto restare a casa…e poi…tanta voglia di incontrarsi, di scambiare pezzettini di vita tra di noi che prendono forma di parole sguardi ed espressioni serene nel rivedere cari amici che non si incontravano da un po’, che condividono insieme la vita di tutti i giorni…o anche che non si erano mai visti prima ma che sembrano conoscersi da sempre.
 
L’atmosfera è allegra e festosa, rimarcando, ancora e sempre, quanto la gioia di Cristo Risorto sia più forte di ogni peso sul fisico e sull’anima.
 
Ed ecco, finalmente, Roma. Dai finestrini del pullman si staglia imponente la cupola di San Pietro. Il Papa è già li ad attenderci e noi siamo pronti a ricevere la sua carica umana e spirituale.
 
Le suore che ci hanno ospitati ci accolgono con straordinario calore e loro veli bianchi vagano per tutta la casa nella ben riuscita intenzione di farci trovare come a casa nostra.
 
La mattina ci sveglia con un sole splendido, ben diverso dalla giornata uggiosa del giorno prima…tutto sembra essersi accordato per accompagnarci dal Santo Padre sotto il segno della festa.
 
Le vivaci divise delle Guardie Svizzere ci scortano, lentamente, all’interno dell’Aula Paolo VI dove   avverrà   l’incontro.   Siamo   davvero   in   tanti.   Quasi   in   6000.   L’attesa   è   colmata   da

testimonianze, preghiere, danze e canti che ci fanno sentire forte e viva la presenza dei nostri fondatori.

 
Ed ecco, fra il fragore generale, distinguersi la sagoma bianca di Papa Francesco…il suo aspetto è affaticato ma il suo sorriso non manca di mostrarsi a tutti noi con la consueta dolcezza. Don Janusz e Paolo gli rivolgono i saluti e i ringraziamenti che danno voce ad ognuno dei presenti. Poi, è lui a prendere la parola. La sua voce richiama tutta la storia di fede, tenacia e lavoro che hanno portato a tenere viva la fiammella del CVS in tutti questi anni e sottolinea quanto la Chiesa conti sulla preghiera sull’offerta e sull’apostolato degli ammalati.
 
Le sue parole sono affettuose ma ferme…e si sente viva la presenza di Mons. Luigi Novarese. Sembra quasi, anche a me che non ho avuto la fortuna di conoscerlo, di vederlo…lì con la sua talare nera a coordinare e incoraggiare con la sua voce forte e paterna. Si perché Mons. Novarese è sempre con noi, come recita il canto di Paolo Migani. Vive in coloro che hanno sentito direttamente il suono della sua voce e in chi l’ha conosciuto attraverso l’opera che ci ha lasciato in eredità. L’incontro col Papa e il confluire di migliaia di persone in appena 15 giorni di tempo è segno che la fiamma accesa da Monsignore continua ad ardere in ogni cuore.
 
Dopo questi giorni di festa…è tempo del ritorno…delle fatiche e delle gioie dell’apostolato perché l’abbraccio con Papa Francesco non sia solamente un momento fine a se stesso, ma un incoraggiamento a tenere alta e ardente la fiaccola che Monsignore ha messo nelle nostre mani.
 
Andrea CVS Pinerolo