Celebrato il 50′ del CVS a Taranto

MAGNIFICAT! Da tutti i ‘civuessini’ di Taranto si leva un inno di lode e di ringraziamento a Dio e all’Immacolata per la buona riuscita del Convegno celebrativo del 50′ di presenza in diocesi del Centro Volontari della Sofferenza.

Domenica 22 marzo 2009: secondo giorno di primavera, ma dal punto di vista atmosferico si direbbe di essere in pieno inverno. I partecipanti al convegno giungono al Seminario di Poggio Galeso con i loro mezzi o con un pullman, ricchi di entusiasmo e di evidente gioia. Si ode il chiacchiericcio vivace dei giovani e dei bambini.

Volontari della Sofferenza e Fratelli degli Ammalati, provenienti anche dalle diocesi di Bari, Castellaneta, Lecce e Nardò-Gallipoli, si salutano calorosamente; molti si fermano a visionare la mostra fotografica che compendia il mezzo secolo di attività a favore dei disabili e a fare memoria delle figure più significative di questi anni: i fondatori dell’Associazione Mons. Luigi Novarese e sorella Miryam Psorulla; gli iniziatori a Taranto, P. Ludovico Isceri, Itala Ferreri e Anna Nobile; i primi assistenti diocesani, don Luigi Larizza e tanti iscritti al CVS del passato e del presente, che hanno dato lustro all’Associazione.

Dopo la preghiera delle Lodi, l’introduzione dell’assistente don Cristian Catacchio e la breve presentazione del carisma associativo da parte della responsabile diocesana Anna Maria Ciannamea, l’Arcivescovo Mons. Benigno Papa ha dato inizio al Convegno ringraziando il Signore per aver suscitato nella Chiesa Mons. Novarese, che ha guardato alla sofferenza con gli occhi della fede, portando avanti la sua missione, illuminato da Dio.

S.E. ha ringraziato anche i V.S. per l’offerta di preghiera e di sofferenza per il Presbiterio della Chiesa diocesana, che viene ripetuta ogni Giovedì Santo nella Messa Crismale, con la preghiera: ”Atto di offerta”. L’Arcivescovo ha poi parlato della Salvifici Doloris, enciclica di S.S. Giovanni Paolo II, sul senso cristiano del dolore e sulla sua valenza salvifica, se vissuta con Cristo, enciclica, che ha egli sottolineato, è utile per vivere meglio la nostra vocazione. Ha presentato la figura biblica di Giobbe, che si pone la domanda del perché delle sue numerose prove e che richiama gli interrogativi che anche oggi si ripetono in chi soffre: “Perché Dio mi ha mandato questo? Perché proprio a me?” Gesù non è venuto a dare spiegazione alla sofferenza ma, assumendola in sé, ha insegnato a darle un senso, a valorizzarla al massimo.

Egli ha mostrato come fare del bene con la sofferenza, impregnandola di amore, non subendola passivamente, ma accettandola con piena volontà e con grande amore, per cui essa ha acquistato un valore redentivo. Riferendosi poi a S. Paolo, Mons. Papa ha detto che la sua conversione è avvenuta quando egli ha preso consapevolezza che Cristo aveva dato la sua vita per lui e quindi anche egli doveva dare la vita per gli altri. Noi cristiani dobbiamo seguire il suo esempio, facendo con la sofferenza del bene all’umanità.

Alle parole dell’Arcivescovo ha fatto seguito l’intervento molto apprezzato del Delegato Nazionale del CVS, Pasquale Caracciolo, che ha presentato la storia della nostra associazione dalle sue origini ai nostri giorni, delineando la figura e le opere del fondatore, il suo amore per la Madonna e per i sofferenti.

La celebrazione della S. Messa, presieduta dal nostro pastore e animata dai canti del coro della Cattedrale, è stata la parte culminante della mattinata. Emozionanti i momenti del ricordo degli iniziatori del CVS a Taranto e della benedizione dello stendardo, che raffigura l’icona della Madonna ai piedi della croce.

”Perché rattristarvi delle sofferenze? Accanto alla vostra croce c’è Maria SS., la nostra madre, che veglia, che è fedele, che ci ama, perché vede in noi Gesù che continua il suo Calvario.” Questa la frase impressa sull’immaginetta commemorativa del 50°, che sintetizza la spiritualità mariana e lo specifico associativo: vivere nella gioia la propria condizione di sofferenza, perché essa ha valore salvifico.

Alle note di “ C’è ancora mare…” , canzone di don Giosy Cento composta per il CVS, i giovani Anna e Pasquale hanno offerto la visione di un bellissimo Powerpoint,  con immagini e didascalie relative alla nostra storia diocesana, presentando i protagonisti della prima ora e  le iniziative susseguitesi nei vari anni, fino ai nostri giorni.

Olga, Rosaria e Francesco hanno dato poi la loro testimonianza di vita nel ruolo di annunciatori del Vangelo della sofferenza, come giovane disabile la prima e come Silenziosa Operaia della Croce la seconda e tutti di servitori dei fratelli ammalati. Molto gradita la presenza di don Luigi Larizza, che è stato nostro assistente per oltre venticinque anni, di diversi sacerdoti e dei familiari di Anna e Itala.

Se numerosi sono stati i convegnisti presenti al programma del mattino e del primo pomeriggio, tantissimi sono stati gli amici e i simpatizzanti unitisi al momento del concerto di don Giosy che, con alcune bellissime canzoni del repertorio dedicato al CVS e a don Tonino Bello, Vescovo della nostra terra di Puglia, e con le sue catechesi coinvolgenti ha concluso la nostra bella festa giubilare.

Profondamente grati al Signore e all’Immacolata che hanno seguito i nostri passi, ai tanti fratelli V.S. e F.A. che si sono avvicendati nella nostra realtà diocesana e a tutti coloro che hanno voluto gioire con noi  per questi anni di apostolato nel nostro territorio va il nostro sentito grazie, mentre nel nostro cuore alimentiamo la speranza di poter continuare ad operare con chi soffre al servizio di chi soffre, perché, ne siamo convinti, …c’è ancora tanto mare da navigare… e tanto bene da fare con la sofferenza.

[Le foto sono di Giuseppe Leva – Taranto]

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