Miracolosa Lourdes!!!

Con decisione ho voluto scrivere questo articolo. Era necessario rendere testimonianza per non lasciar morire il ricordo di un’esperienza piena di emozione. Mio zio Paolo, malato di SLA da diversi anni, mi aveva parlato di un grandissimo pellegrinaggio (con possibilità di servizio ai malati) organizzato da un associazione con sede a Montichiari. Io, giovane insensibile, credevo il pellegrinaggio, un viaggio estremamente noioso e troppo “cristiano” per i miei ideali. Questo è ciò che pensavo circa un paio di anni fa.

Oggi, dopo la grande avventura africana (all’interno della povertà nella ricerca del volto di Cristo!!!), (chi ha letto i miei articoli sa bene di cosa parlo; in caso contrario siete liberissimi di visitare il mio blog: http://interrelontane.blogspot.com/), terminata ormai da quasi 3 mesi, ho sentito il bisogno di rivivere altre forti emozioni. Egoista! Sapevo che sarei stato io a ricevere gioia e voglia di vivere. Perché a donare sarebbero stati sicuramente loro, i malati. Coloro che non hanno scelto. Coloro al quale è stata affidata una pesante croce senza possibilità di scelta.

Ho affidato dunque questo viaggio al Signore e ad un gruppo davvero formidabile, in grado di muovere nientemeno che 700 persone (tra pellegrini, malati e volontari), in modo impeccabile e senza il minimo errore. (Sono due i “gruppi” che si occupano di questo pellegrinaggio. Li voglio citare entrambi perché credo sia giusto conoscere chi si muove in silenzio, ma allo stesso tempo offre servizi generosi, di totale carità a chi altro non desidera che la gioia di essere accettato e di essere amato.

Non so, se nel nostro paese, ci sono dei malati che sentono il desiderio di vivere momenti di vera felicità, ma vi assicuro che dovreste perdere un poco del vostro tempo per essere informati. Possono scoprirsi realtà che riescono a rendere piacevole anche ciò che pare ormai completamente perduto:
– http://www.cvsbrescia.it/
– http://www.sodcvs.org/montichiari/news.php
Spero possano essere utili!!!).

Tutto comincia su un lungo treno, 13 vagoni. Un treno speciale fatto di donne e uomini che per un’intera settimana non riescono a levarsi di bocca quel fantastico sorriso che ti riempie di vita. Perfino i loro occhi sorridono di gioia.
Malati, dame, volontari, ragazzi dei trasporti, dottori, infermieri, personale.
Una settimana che non lascia spazio alla tristezza, nemmeno di fronte alla più terribile della verità, la malattia.
Quanto amore vive nella sofferenza. Quanta scuola di vita risiede nelle parole dolci di quegli adorabili bimbi, che forse non giocheranno mai a pallone.

Non ho scritto questo articolo per lodare i malati, l’ho scritto per testimoniare il nostro Dio. Perché Gesù vive nei loro cuori e si mostra a noi, gente da pochi soldi e di grandi lingue.
Gesù mi ha parlato di nuovo, con i loro occhi, mi ha chiesto di amare tutto e tutti.
Qualche volta di fronte ad una tavoletta di piccole lettere dell’alfabeto, con i suoi grandi occhi, mi ha chiesto di ascoltarlo (parlo di un ragazzo stupendo che non può parlare, almeno non con la bocca!!!!). Voleva solo dirmi che è vivo, in mezzo a noi. Dentro noi.
Risorto, nella gioia di una Pasqua che mai come quest’anno è stata carica di verità. Una Pasqua che mi ha fatto conoscere Nostra Madre nella Sua Grande Bontà, nel Suo Grande Amore.

Insieme ai malati, mi sono avvicinato alla sofferenza, per comprendere che Dio è sempre dove non vorresti mai guardare.

Stefano Cherubini.

Miracolosa Lourdes!!!



Con decisione ho voluto scrivere questo articolo. Era necessario rendere testimonianza per non lasciar morire il ricordo di un’esperienza piena di emozione.
Mio zio Paolo, malato di SLA da diversi anni, mi aveva parlato di un grandissimo pellegrinaggio (con possibilità di servizio ai malati) organizzato da un associazione con sede a Montichiari.
Io, giovane insensibile, credevo il pellegrinaggio, un viaggio estremamente noioso e troppo “cristiano” per i miei ideali.
Questo è ciò che pensavo circa un paio di anni fa.
Oggi, dopo la grande avventura africana (all’interno della povertà nella ricerca del volto di Cristo!!!), (chi ha letto i miei articoli sa bene di cosa parlo; in caso contrario siete liberissimi di visitare il mio blog: http://interrelontane.blogspot.com/), terminata ormai da quasi 3 mesi, ho sentito il bisogno di rivivere altre forti emozioni. Egoista! Sapevo che sarei stato io a ricevere gioia e voglia di vivere. Perché a donare sarebbero stati sicuramente loro, i malati. Coloro che non hanno scelto. Coloro al quale è stata affidata una pesante croce senza possibilità di scelta.

Ho affidato dunque questo viaggio al Signore e ad un gruppo davvero formidabile, in grado di muovere nientemeno che 700 persone (tra pellegrini, malati e volontari), in modo impeccabile e senza il minimo errore. (Sono due i “gruppi” che si occupano di questo pellegrinaggio. Li voglio citare entrambi perché credo sia giusto conoscere chi si muove in silenzio, ma allo stesso tempo offre servizi generosi, di totale carità a chi altro non desidera che la gioia di essere accettato e di essere amato.
Non so, se nel nostro paese, ci sono dei malati che sentono il desiderio di vivere momenti di vera felicità, ma vi assicuro che dovreste perdere un poco del vostro tempo per essere informati. Possono scoprirsi realtà che riescono a rendere piacevole anche ciò che pare ormai completamente perduto:
– http://www.cvsbrescia.it/
– http://www.sodcvs.org/montichiari/news.php
Spero possano essere utili!!!).

Tutto comincia su un lungo treno, 13 vagoni. Un treno speciale fatto di donne e uomini che per un’intera settimana non riescono a levarsi di bocca quel fantastico sorriso che ti riempie di vita. Perfino i loro occhi sorridono di gioia.
Malati, dame, volontari, ragazzi dei trasporti, dottori, infermieri, personale.
Una settimana che non lascia spazio alla tristezza, nemmeno di fronte alla più terribile della verità, la malattia.
Quanto amore vive nella sofferenza. Quanta scuola di vita risiede nelle parole dolci di quegli adorabili bimbi, che forse non giocheranno mai a pallone.

Non ho scritto questo articolo per lodare i malati, l’ho scritto per testimoniare il nostro Dio. Perché Gesù vive nei loro cuori e si mostra a noi, gente da pochi soldi e di grandi lingue.
Gesù mi ha parlato di nuovo, con i loro occhi, mi ha chiesto di amare tutto e tutti.
Qualche volta di fronte ad una tavoletta di piccole lettere dell’alfabeto, con i suoi grandi occhi, mi ha chiesto di ascoltarlo (parlo di un ragazzo stupendo che non può parlare, almeno non con la bocca!!!!). Voleva solo dirmi che è vivo, in mezzo a noi. Dentro noi.
Risorto, nella gioia di una Pasqua che mai come quest’anno è stata carica di verità. Una Pasqua che mi ha fatto conoscere Nostra Madre nella Sua Grande Bontà, nel Suo Grande Amore.
Insieme ai malati, mi sono avvicinato alla sofferenza, per comprendere che Dio è sempre dove non vorresti mai guardare.

Stefano Cherubini.