Pasqua a Lourdes: esperienza di Dio oggi

Il Pellegrinaggio pasquale a Lourdes si è concluso e in tutti è rimasta impressa la gioia di giornate vissute nella preghiera, nella contemplazione silenziosa del mistero di morte e di gloria e, nella carità fraterna sotto lo sguardo materno della Bianca Signora.

Il viaggio è stato buono e le difficoltà non hanno turbato la serenità e la gioia.
I numerosi ammalati, alcuni anche molto gravi, hanno potuto esprimere la testimonianza di un sacrificio vissuto con tanta fede e col desiderio di offrire alla Madonna qualcosa di prezioso.
I Fratelli e le Sorelle degli Ammalati ben preparati da un incontro speciale nella domenica precedente le Palme, sono entrati subito in azione ordinata e gioiosa, dando un’impronta buona e festosa fin dall’inizio al Pellegrinaggio e rimediando con le loro braccia robuste alla inefficienza delle pedane elevatore delle due vetture barellate.
Tutti i Pellegrini, un gruppo ha viaggiato anche in pulman per mancanza di posti in treno, sono stati interessati all’intenzione particolare che, il Vescovo di Brescia, Mons. Luciano Monari, ha affidato al pellegrinaggio: “la santificazione dei sacerdoti”.
Nell’anno sacerdotale essa non è un dato scontato, ma una sottolineatura di sollecitudine pastorale e di impegno per quanti, in pellegrinaggio, erano chiamati a sostenere ed offrire sofferenze, sacrifici, disagi e preghiere col pensiero rivolto ad una grande necessità attuale della Chiesa  e del mondo.
L’arrivo a Lourdes puntuale alle 9,27 di mercoledì santo, ha consentito un insediamento tranquillo all’Accueil così da offrire agli ammalati la possibilità di un pochino di riposo.
Alcuni, appena arrivati, hanno voluto recarsi subito alla Grotta per affidare all’Immacolata le domande e le attese di quanti si erano raccomandati alla preghiera. Un gesto che ha espresso l’intima partecipazione alle sofferenze dei rimasti a casa, ma spiritualmente presenti e fraternamente rappresentati.

Nel nostro primo appuntamento: la celebrazione dell’Eucaristia presieduta da S.E. Mons. Bruno Foresti, Vescovo emerito di Brescia e Presidente del pellegrinaggio, ci siamo ritrovati tutti insieme: comunità pellegrinante e orante in gioiosa comunione. L’Eucaristia, ben introdotta da una preparazione al “Segno di Croce”. Sì, perché il programma pastorale del Santuario, voluto dal Vescovo di Lourdes quest’anno: “Fare il segno di Croce con Maria SS.ma e Bernardetta”, inizio del triennio sulla preghiera, vuole prendere atto del grande significato di ciò che è avvenuto proprio all’inizio delle apparizioni.
Dopo l’Eucaristia il passaggio di ciascuno sotto la Grotta ha manifestato il devoto saluto all’Immacolata di tutti il pellegrini e la presentazione a Lei di tutte le suppliche consegnate e ricevute da parenti  e amici, rappresentate da una bella composizione di fiori.

Alla sera, dopo cena, un breve incontro dei giovani per l’introduzione al loro particolare programma;  parallelamente l’incontro di Fratelli e Sorelle per il breve avvio della personale riflessione sull’invito di Gesù: «Venite in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un pò». Era infatti molta la folla che andava e veniva e non avevano più neanche il tempo di mangiare.(Mc 6,31). Riflessione che sarebbe continuata nell’incontro di ogni giorno.

Dal giovedì santo fino a lunedì giorno della partenza la preghiera ha dato un’impronta del tutto rilevante alla nostra presenza presso il luogo delle apparizioni: dal momento della sveglia con la preghiera del mattino, alla recita del Santo Rosario dopo la colazione e  poi con la partecipazione comunitaria alle varie celebrazioni e catechesi la preghiera è stata insistente e ricca del complemento di sacrifici e gesti di squisita carità.
Molto apprezzato dai responsabili del santuario anche il servizio dell’animazione della preghiera alle piscine, quest’anno svolto con particolare cura e attenzione.
Piena di vibrante partecipazione la condivisione dei Fratelli e Sorelle nei loro incontri dove l’esperienza di Dio e della vicinanza della Madonna sembrava palpabile.
Le emozioni si sono aggiunte l’una all’altra.

Liturgia penitenziale, catechesi, celebrazione della Cena del Signore, Via Crucis vivente, celebrazione della Passione del Signore, incontro col Vescovo di Lourdes e condivisione di testimonianze, Veglia Pasquale in San Pio X,  solenne Eucaristia Pasquale, Processione Eucaristica, processione mariana e Santa Messa alla Grotta il lunedì di Pasqua sono stati momenti intensi che hanno costituito un susseguirsi di emozioni e incontri commoventi con il Signore, l’Immacolata e i fratelli, specialmente con gli ammalati.

Quando ci si incontra con persone che finalmente, dopo tanti anni senza pratica cristiana, si accorgono che il Signore e la Madonna ti sono così vicini, e ti amano in modo vero e ineguagliabile, e vedi che esse esprimono la volontà sicure di ricominciare il loro cammino di fede, allora, bisogna riconoscerlo, il cuore trabocca di gioia e le lacrime, nascoste, diventano ineffabile ristoro alle grandi fatiche richieste nella realizzazione di questa iniziativa e commosso ringraziamento alla Madonna.

Lourdes, città della fede, città dell’Immacolata, città del dolore chiamato ad uscire dalla sua disperata inutilità per diventare fonte positiva di bene, città che anche attraverso i mezzi di comunicazione moderni unisce milioni di pellegrini del web nella preghiera del Rosario, Lourdes,  l’Immacolata, sollecita il nostro Magnificat perché ancora, di nuovo, grazia e misericordia raggiungono l’uomo tramite Maria, e il Mistero Pasquale diventa esperienza vissuta di morte al mondo e di rinascita spirituale.

Con Bernardetta ora il segno della Croce potremo compierlo con uno spirito ed una consapevolezza nuovi: esso dice il prodigio che il Sacrificio di Cristo ha operato dentro di noi e che non può più essere nascosto, perché la nostra, è stata resa “vita nuova ed autentica”.

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